Divano Bocca

Bocca, alias "Marylin"

Il divano Bocca rappresenta, con ironica sensualità, il simbolo di un tempo in cui l’apparenza prevale sulla qualità dell’essere. Negli anni ’60 si afferma con forza il mito della bellezza stereotipata proposta dai rotocalchi di gossip e di moda, che prevale sulla qualità dell’essere umano e del pensiero. Fenomeno che in questi quarantacinque anni si è sempre più esasperato, rendendone la Bocca il simbolo e il testimone per sempre.

La storia

Il divano Bocca nasce come parte del progetto di interni di un centro benessere a Milano, il Contourella, commissionato allo Studio65 dalla proprietaria Marylin Garosci.
Racconta Franco Audrito:

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"Non ci rendevamo conto allora che con quel divanetto, che consideravamo solo un oggetto come tanti all’interno della scenografia di un allestimento, era nato un personaggio che sarebbe diventato assai più famoso dei suoi autori, di quei quattro giovani architetti che passavano le notti in una mansarda fumosa a disegnare i propri sogni. Nel frattempo Giancarlo Paci si era unito al gruppo e gli chiedemmo di scolpire il modellino del divano in scala tridimensionale. La Ditta Gufram ce lo quotò insieme a tutti gli altri mobili e ci fece il primo prototipo, verniciato con lattice di gomma rosso lucido. Lo posammo su una pedana di finto oro lucente, quasi come su un altare di fronte all’ingresso. Ma in quella pomposa collocazione, essendo ormai diventato la Dea della Bellezza, ci parve che l’oggetto fosse troppo piccolo, così lo rimandammo alla Gufram, con la richiesta di rifarlo un po’ più grande, almeno 2 metri, rivestito di un tessuto bi-elastico rosso fuoco. Mentre il divanetto era in Gufram per essere rifatto, fu notato da una redattrice della rivista “Casa Vogue”, fotografato e per la prima volta pubblicato. Correva sempre l’anno 1970 e, nel frattempo, si era fatto il mese di novembre ed era nata una stella."

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