Biba 2000-12

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Il progetto

The Bionic Baby

Il parco tecnologico spettacolare di BIBA – abbreviazione di “Bionic Baby” – è nato nel momento storico della rivoluzione informatica, che rilanciava la speranza che le nuove conquiste tecnologiche e i nuovi mezzi di comunicazione planetaria potessero generare un rinascimento nel mondo – miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro; abbattimento delle frontiere e degli egoismi nazionali, per costruire un pianeta dove tutti sono cittadini del mondo; potenziamento degli strumenti espressivi dell’arte e loro più facile diffusione; comunicazione senza limiti o censure delle idee.

Il concept

In questo nuovo scenario il progetto BIBA lancia una sfida a tutti gli amministratori, ai politici, ai capitani d’industria e della finanza, agli artisti e ai progettisti di spazi e tecnologie per fare uno sforzo comune affinché la nascente rivoluzione non sia finalizzata al consolidamento dello sfruttamento ma alla nascita di un mondo migliore, dove la libertà, l’immaginazione, la solidarietà e la fantasia siano gli elementi fondanti di una umanità capace di riscoprire lo stupore, di emozionarsi, di indignarsi per le ingiustizie sociali, di tenersi per mano.

La storia

BIBA è un parco tecnologico spettacolare itinerante. Il suo viaggio doveva iniziare a Torino, a Villa Gualino, con l’edizione del 1988 di “Esperimenta”, e continuare a Parigi, a La Villette, con l’edizione del 1989. Altre tappe in via di programmazione erano a Stoccolma, Bruxelles, Berlino, Montreal, New York e Mosca. BIBA, come un carro della commedia dell’arte, avrebbe portato di anno in anno, in giro per l’Europa e il mondo, la sua sfida rivolta all’industria tecnologicamente più avanzata, agli amministratori pubblici, agli scienziati, agli artisti e agli uomini di cultura, affinché compissero un grande sforzo di immaginazione e fantasia per far ricadere i benefici del progresso tecnologico, della ricerca scientifica, ma soprattutto della rivoluzione informatica sulla società, migliorando la qualità della vita, fornendo strumenti di espressione artistica, favorendo la conoscenza e la comunicazione. BIBA si proponeva come un essere umano potenziato nelle sue capacità percettive e fisiche da sistemi tecnologici, in contrapposizione simbolica rispetto alla figura del robot replicante. Rappresentava la metafora di una possibile umanità che, forte degli strumenti forniti dal genio, dall’immaginazione e dalla fantasia, potrebbe costruire un’epoca di grande mutamento nel campo della conoscenza, delle forme e condizioni di lavoro, dell’espressione artistica e della comunicazione.

contenuti

Disegni / Fotografie / Diapositive

Data

1983

tipologia
BIBA, acronimo di Bionic Baby, una megascultura tecnologica o meglio uno “spettacolo tecnologico itinerante” destinato a spostarsi ogni anno in una diversa città d’Europa, in cui l’architettura, come con Baby-lonia ma in questo caso attraverso l’informatica e la realtà virtuale, era incaricata di comunicare una necessaria evoluzione linguistica, concettuale, e di progetto
Gianni Pettena
Architetto
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